«Luce aprì gli occhi, affannata, sconvolta, e ci mise qualche secondo per capire dove si trovava: era sdraiata a terra, sopra il tappeto, davanti al letto sfatto. […]

In quell’istante tutti gli oggetti sospesi, ed erano tanti, caddero a terra simultaneamente.

La libreria precipitò con un tonfo e uno scricchiolio inquietanti; la lampada vorticante atterrò morbidamente sul letto mentre la chitarra, meno fortunata, si schiantò sul pavimento emettendo un tonante accordo di protesta.

Luce emise un altro urlo, questa volta di spavento e si riparò la testa con le braccia.»

Lucia, Luce, non è una ragazza come tutte le altre, ha un potere che la rende speciale ma non sempre essere diversi può costituire un vantaggio; almeno così non è per gli ormai rari pre-esper controllati da un’organizzazione sotto copertura che intende sfruttare al massimo le loro potenzialità, la MERC.

Sopravvivere per coloro che hanno deciso di percorrere un cammino direzionato verso uno stile di vita normale, non è semplice specie per la giovane Luce, la quale sembra essere circondata da un alone di morte che avvolge chiunque tenti di aiutarla o che abbia a che fare con lei.

Ambientato in quel di Torino e suddiviso in tre parti di cui l’ultima è la più breve, Luce di Osvaldo Vernero non lascia al lettore la possibilità di tirare un sospiro di sollievo dando vita a un’atmosfera di tensione sostenuta fino all’ultima pagina, misteriosa anch’essa, poiché riserva un finale aperto, quasi costituisse per il lettore/la lettrice e per la giovane protagonista un’ultima speranza, uno spiraglio di “Luce”.

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Leggi le puntate precedenti:

Il sale della terra | James Lee Burke