Libri-al-maceroSi leggeva proprio qualche giorno fa diversi consigli ai lettori per le vacanze: i consigli erano di procurarsi libri in edizione ipereconomica o quasi gratis, tanto in spiaggia si rovinano. Ok.
Visto che oramai per la piccola editoria indipendente e la distribuzione è abbondantemente tempo di vacanze (anche per questo motivo), vogliamo condividere il pensiero molto ben esposto da LA GRU Edizioni, colleghi gentilissimi e molto competenti.

E’ un pensiero che VALE PER TUTTI I PICCOLI EDITORI SERI, e rivolto principalmente agli autori. Mette bene in evidenza perché esistiamo, come facciamo ad esistere, e cosa vorremmo evitare per continuare ad esistere.

Grazie a Massimiliano Mistri e al blog de La Gru: http://grufamily.wordpress.com/2013/07/01/cambiate-editore-non-ci-offenderemo/

 

Cambiate editore. Non ci offenderemo.
luglio 1, 2013

Una casa editrice è un’impresa o un’associazione la cui attività principale consiste nella produzione e distribuzione di libri o di testi stampati in genere. (Wikipedia)

L’impresa è un’attività economica professionalmente organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi: ciò è quanto si desume dalla definizione di “imprenditore” che all’art. 2082 fornisce il vigente codice civile italiano. (Wikipedia)

Edizioni La Gru è un’impresa e una casa editrice. Non è un nosocomio, non fa assistenza psicologica ad autrici e autori in difficoltà. La Gru mira al profitto e per fare questo deve aumentare i ricavi e diminuire i costi.
Ma La Gru, al contrario di moltissime case editrici, non lo fa spremendo gli autori. Non vi sono obblighi di acquisto copie (se un autore vuole comprare copie è libero di farlo. Scelta sua personale. Ma non verrà mai spinto in questa direzione) e non vi è da pagare niente. Allora La Gru come fa a campare in un mercato in cui il bene libro, specialmente per gli esordienti, vende ben sotto le 400 copie? E tenendo bene in considerazione che La Gru è una piccola realtà indipendente, che non ha finanziamenti pubblici e che se gli venissero proposti li rifiuterebbe?
Lo fa tentando di abbassare i famosi costi. Il che non significa trascurare o svilire il singolo libro. Significa fare il passo più corto della gamba. Perchè solo con un sano realismo si sopravvive. Altrimenti ci si indebita come Mondadori e gli altri big (… big) dell’editoria italiana.

La Gru mette in chiaro punti fondamentali:

1) le tirature vengono scelte dalla casa editrice in base a sue valutazioni. Gli autori non sono tenuti ad esprimersi in merito. Se volete più copie di quelle da noi stabilite, andate con una casa editrice print on demand. Ve ne stampa quante ne volete voi e potrete riempirci la biblioteca di Plovdiv, qualora vogliate andare a svernare in Bulgaria. Se dovete inserirvi con discorsi inopportuni, cambiate editore.

2) le presentazioni. L’editore non è tenuto ad andare alle presentazioni a tenere per mano l’autore. Se ha voglia e tempo, ci va. Altrimenti, e ne siamo certi, l’autore è in grado fin dai tempi della terza media di muoversi autonomamente. Se non siete in grado di farlo, cambiate editore.

3) la promozione viene fatta nei modi e nei tempi scelti dall’editore. Cari autori, state tranquilli: se il libro non viene promosso, ci rimette la casa editrice, non voi. Ergo solo un idiota autolesionista boicotterebbe un proprio prodotto. Se la stampa (di infima qualità, per altro) non risponde agli invii… sappiate che sono stati fatti e che evidentemente i giornalisti hanno ritenuto i dattiloscritti non validi. Succede. Si va a gusto personale. Se ritenete che la casa editrice non si sia mossa come dovrebbe, cambiate editore.

4) le librerie non pagano. Ricordatevelo. Noi paghiamo il tipografo alla consegna. Le librerie pagano a sette mesi. In violazione di qualunque normativa europea, per altro, ma sorvoliamo. Pertanto o si va a presentare nelle librerie virtuose o si va altrove. Se poi il vostro ego si sente minacciato dal non essere in ogni libreria (da ex librai vi assicuriamo che la libreria è un luogo fisico come un altro) con il vostro libro e con la vostra persona… fatevene una ragione. O cambiate editore.

5) se siete sollecitati da mesi e non rispondete a quanto vi è stato gentilmente richiesto, cambiate editore.

6) se ritenete che non siamo alla vostra altezza o non vi capiamo, cambiate editore.

7) se passate il vostro tempo a dirci cosa dovremmo fare, cambiate editore.

Avete un sacco di buone motivazioni per cambiare editore. Fatelo se non siete felici. Cercate la felicità. O se non siete con noi, pensateci mille volte prima di firmare. Le case editrici italiane sono tantissime. Avete molta scelta, state tranquilli. Nessuno se la prenderà sul personale. Ma per cortesia, e lo dico definitivamente e chiaramente, o abbracciate la nostra filosofia in tutto e per tutto, o andatevene adesso.

P.S.
O tu che leggi il post, se hai pensato anche solo per una frazione di secondo che la frase detta sul rifiutare eventuali finanziamenti, sia stata messa per farsi belli, ti consigliamo di cancellarci dalla tua vita adesso.

P.P.S.
Se vi sono errori di battitura o di costruzione, me ne scuso, ma il post è emozionale e non ho intenzione di rileggerlo e correggerlo. Voglio che sia onesto.

M.M.

(E per estensione intellettuale, F.F. e C.R.)