L’amore è un cerchio

Le vicende di una famiglia alto borghese ripercorrono la storia d’Italia: il borgo gentilizio che era ai primi del Novecento Castellammare Adriatico e in cui tre cugine – Matilde, Nina e Maria – conducono una vita spensierata, fatta di frequentazioni a teatro, concerti, e sogni di un futuro roseo. L’allontanamento per molti anni le vedrà cambiare, insieme ai vari mutamenti sociali dell’epoca. Le tre donne si rincontreranno solo dopo molti anni ritrovandosi ormai adulte e disincantate dalla vita che ha spazzato via tutti i loro sogni facendone tre anime sofferenti, anche se ognuna a modo proprio.

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Il cuore e la sfida-Storia e racconti di un’epopea – Domenico Rizzi

14.00

Una guida di carovane con un oscuro passato, contesa da due ragazze gelose; un caporale afro-americano disprezzato da un’aristocratica del Sud, moglie del suo comandante; un vicesceriffo federale innamorato della prigioniera che deve condurre a processo per omicidio; un uomo in cerca di una sorella rapita dai Cheyenne che si imbatte in una squaw della stessa tribù. Sono le trame dei racconti “La ragazza della carovana”, “Buffalo Soldier” e “Donna cheyenne”. Invece “La faida di Shawnee Fork” riporta ad una feroce contesa fra allevatori per l’utilizzo dell’unico corso d’acqua della regione, destinata ad un inevita- bile scontro armato, che sarà ancora una volta una donna ad interrompere prima che sfoci in tragedia. Il quinto racconto, “Il cuore e la sfida”, che dà il titolo all’intera antologia, rientra fra i classici della tradizione western, quel- lo dei pistoleri che si guadagnano da vivere uccidendo. Questa volta però, ci si trova di fronte ad un gunman pentito, che tenterà invano di rifarsi una vita più tranquilla con una bella ragazza messicana, prima che gli eventi lo spingano ad impugnare nuovamente le sue Colt, per riprendere la pericolosa esistenza di un tempo fino alle sue fatali conseguenze. Un libro che racconta il West della realtà, lasciando da parte la leggenda alimentata da cinema, letteratura e fumetti. Non ci sono eroi in queste cinque storie, ma piuttosto persone segnate dalla sorte, uomini innamorati di una donna o all’inseguimento di un sogno quasi impossibile e ragazze che si ribellano alle convenzioni e all’etica imperante del momento, sfidando la propria famiglia. Gli Indiani appaiono talvolta come vittime, ma anche come spietati incursori; i soldati dalla pelle nera obbediscono al loro ineluttabile destino, sperando in un giorno in cui saranno riscattati dalla misera con- dizione in cui versano; le donne relegate in un ruolo subordinato ai padri-padroni riusciranno a spuntarla, contrapponendo l’amore all’odio che ha diviso le loro famiglie in lotta. La pacificazione delle terre selvagge passa anche attraverso questi protagonisti dei quali la storia ufficiale non fa menzione, lasciando alle infinite invenzioni della leggenda il compito di narrarne le gesta.

Cavallo Pazzo-L’uomo la storia il mito – Domenico Rizzi

13.30

La storia di Cavallo Pazzo come non è stata mai raccontata, con la scoperta delle sue debolezze, delle intemperanze e di un anticonformismo spinto all’eccesso che gli impedì di diventare ufficialmente il capo di una nazione. Trascinatore di uomini, ribelle alle convenzioni e convinto di dover obbedire ad un infau- sto destino che gli era già stato rivelato dagli spiriti, il fiero combattente degli Oglala fu tra i pochi a rendersi conto della minaccia rappresentata dai Bianchi e ad adottare una nuova concezione della guerra. Finiti i tempi in cui i Sioux si misuravano sul campo con i Crow, gli Shoshone, gli Assiniboine e i Pawnee per vantarsi dei propri successi, era iniziata l’era in cui occorreva uccidere il maggior numero possibile di avversari per arginare l’avanzata dei Wasichu, la gente dalla pelle chiara che intendeva impossessarsi delle terre occidenta- li: un sogno praticamente impossibile, che poneva poche migliaia di Indiani difronte a milioni di emigranti e colonizzatori. Ma la vita di Cavallo Pazzo non si svolse soltanto sui campi di battaglia, dove il suo ardore soffocava i tormenti interiori per non essere riuscito a sposare la donna amata, ave- re perso una figlia ancora bambina, un fratello e gli amici più cari. A tale crucci si aggiungeva la desolante immagine della disgregazione dei Teton o Lakota e perfino una spaccatura in seno alla sua stessa tribù, gli Oglala, divisi da invidie e rancori e incapaci di fare fronte comune contro l’Uomo Bianco. Il vero Cavallo Pazzo, celebrato soprattutto per la vittoria di Litt- le Big Horn contro il generale Custer aveva ben poco di quanto hanno narrato decine di pubblicazioni quasi sempre incentrate sullo scontro fra Americani e nativi. Combattente per anni contro tribù nemiche, non ricoprì mai cariche politiche né incarichi militari di rilievo, diventando suo malgrado un leader di fatto dei guerrieri più determinati e corag- giosi. Quando si arrese ai vincitori nel 1877, dovette difendersi sia dalla diffidenza dei Bianchi che dalla gelosia e dalle insinuazioni della propria gente, che lo spinsero all’ultimo fatale gesto di ribellione. La sua morte lo trasformò in un mito, che la gigantesca scultura in lavora- zione da anni in una montagna del South Dakota intende perpetuare quale simbolo intramontabile dei fieri abitatori delle Grandi Pianure.

Lettere dal confine orientale – Maria Teresa Rossitto

13.00

Per troppo tempo, per ragioni storiche e politiche, il silenzio ha privato gli istriani di un corretto giudizio. Per troppi anni sono stati considerati profughi fascisti che si dovevano vergognare di essere fuggiti dalla nascente Repubblica Federale Iugoslava, ultimo baluardo del confine del blocco sovietico. Il muro del silenzio, mai veramente ermetico, è stato rotto a più riprese dalla destra italiana. Poche personalità provenienti dalla sinistra, passati i decenni, hanno alzato la voce in difesa di una verità scomoda al Partito Comunista Italiano. Associazioni dalmate istriane ne sono nate tante, ma difficilmente hanno avuto quella visibilità a livello nazionale che le vicissitudini della diaspora avrebbero meritato. A pochi il nome di Vergarolla evocherà qualcosa, anche se fu un’immane tragedia in cui molti polesani persero la vita. Per molti di noi, il ricordo che Trieste ritornò Italiana a due lustri dalla fine della guerra è un ricordo flebile, scolastico e, forse, retorico.

La conquista delle terre selvagge (1800-1850) – Domenico Rizzi

13.30

La parte più importante della storia del West americano si concentra nel periodo fra il 1803 e il 1850, al tempo della corsa all’oro della California. Nel periodo intermedio, gli Stati Uniti esplorarono e conquistarono quasi tutti i territori situati tra il fiume Mississippi e la costa del Pacifico, incorporando la repubblica del Texas resasi indipendente dal Messico nel 1836, la California, l’Arizona e il New Mexico sottratti ai messicani con la vittoriosa guerra del 1846-48 e ottenendo dal Canada britannico l’immensa regione dell’Oregon. La grande avventura della conquista registrò nomi destinati a una fama immortale, quali Meriwether Lewis, William Clark, Zebulon Pike, John Colter, Davy Crockett, Jedediah Smith, Jim Bridger e Kit Carson.

Il grande rastrellamento – Ermanno Mariani

12.35

Il grande rastrellamento è il titolo di una raccolta di dieci racconti ambientati nell’inverno 1944-45 nel piacentino durante la guerra che vide contrapposti partigiani da una parte e nazisti e fascisti dall’altra. Le formazioni partigiane piacentine erano agguerritissime e colpivano con le loro sortite i convogli tedeschi in transito lungo la via Emilia, arteria stradale che consentiva ai nazisti di rifornire la Linea Gotica, ultimo baluardo contro le forze alleate che stavano premendo per invadere la Pianura Padana. Per questo motivo, nazisti e fascisti impegnarono senza esitare, e con successo, un numero di uomini mai utilizzato prima di allora per attaccare i reparti partigiani. I ribelli delle valli piacentine furono duramente sconfitti. Dal loro disperato tentativo di non rimanere annientati nascono i racconti: storie di spie, fughe avventurose, imboscate, improvvisi colpi di mano, tradimenti, torture, fucilazioni e tutti i più abbietti sistemi che sempre trovano alimento nella più sporca tra le guerre, come quella dell’inverno ’44-’45, una guerra civile che vide fratelli contro fratelli e una lotta fra un esercito occupante e una popolazione ribelle. Ma sono anche storie di amicizie, di eroismo e di volontà di sacrificarsi per qualcosa che stava per nascere ma ancora non c’era.

Maissa e il Dey d’Algeri – Simonetta Delussu

12.35

È il 27 luglio del 1812 quando una nave pirata, con quattrocento mori provenienti dall’Algeria, sbarca sulle coste ogliastrine, in Sardegna, e rapisce un numero considerevole di uomini. Tra questi, c’è anche la ragazza più bella che Tertenia ricordi. Maria viene portata schiava ad Algeri dove, con la sua grazia e perspicacia e scalare le gerarchie del serraglio e divenire, prima la tata dei figli del Dey e, in seguito, la favorita dell’harem. Attraverso notti nel desiderio, intrighi e malizie riuscirà con la sua perspicacia e astuzia a ottenere la libertà. Riuscirà a lasciare il sovrano e il figlio nato da quest’amore? A resistere al richiamo della sua terra? Maria sa che il destino è fatto di scelte e di decisioni sofferte, ma sa anche che dovrà accettare di andare fino in fondo a quello che è stato scritto da secoli nell’universo. Sa che l’eternità dura un’ora e che dovrà seguire il cammino che si snoda tra le stelle e il suo viaggio infinito tra le pagine della vita. Tratto da una storia vera.

L’eccidio di Stra’ – Ermanno Mariani

13.00

L’eccidio di Strà nel corso del quale furono trucidati anziani donne e un bambino di due anni avvenne nel luglio del 1944 durante la guerra. In questo libro l’avvenimento è dettagliatamente ricostruito per la prima volta. Il lettore non s’imbatterà solo in questa strage ma in una lunga serie di uccisioni e massacri meticolosamente ricostruiti e che sembrano essere legati da un sottile filo rosso. E’ un filo che conduce agli uomini di un reparto speciale di polizia ai diretti ordini delle SS germaniche, ne facevano parte italiani e tedeschi. L’autore segue le tragiche imprese di questo gruppo di uomini senza scrupoli, che per ottenere quello che volevano non si fermarono davanti a nulla: pestaggi, efferate torture, uccisioni di singoli o di massa. Era questo un reparto speciale, costola della famigerata banda “Carità” che operò a Firenze nel 1944. L’autore ricostruisce tremendi fatti di sangue attribuiti a questa banda e accaduti nel piacentino, nel parmense e in Toscana. Chi incontrava questi uomini aveva tre possibilità: parlare, compromettendo per sempre i proprio compagni, oppure finire sul ciglio di una strada con un proiettile nella nuca o sul primo treno diretto in un campo di sterminio nazista. Sono i momenti più bui della guerra civile o di liberazione dove gli uomini possono tranquillamente manifestare il peggio di loro stessi. Nessuna pietà avrebbe potuto essere un altro titolo di questo libro perché la pietà in questa storia è una parola che non esiste.

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Piacenza liberata – Ermanno Mariani

15.00

Piacenza Liberata è l’opera più completa sugli ultimi mesi della guerra civile nel piacentino.
Un’opera fortunata che dopo due edizioni, ottobre 2006 e dicembre 2006, era da tempo completamente esaurita e che oggi, aprile 2016, Parallelo45 ripropone in una terza edizione valorizzata da una nuova veste grafica, riveduta e corretta dall’autore.
Piacenza Liberata è la storia della liberazione della città dai nazifascisti. Mariani ricostruisce gli avvenimenti che precedettero la liberazione: una feroce guerra di spie, la ritirata dei presidi fascisti fra duri combattimenti, rappresaglie, fucilazioni, impietosi bombardamenti aerei che per sempre hanno cambiato il volto della città.

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Stregoneria in Sardegna – processioni dei morti e riti funebri

13.00

Il libro tratta dei berbos e del loro cambiamento nel tempo.
I riti dell'acqua in uso a partire dal prenuragico, quando venivano precipitati nei fiumi i corpi dei fanciulli, fino ai teschi prelevati dall'ossario e infine San Bachisio che sostituisce Maimone il dio pagano.
Si trattano i riti funebri con la raccolta dei canti, vere e proprie poesie, con ancora alcune maschere femminili che ci richiamano alla discesa degli spiriti nel mondo ultraterreno.

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Delitto d’onore

12.00

È il 1923, in una Sardegna che si sta riprendendo dai lutti della guerra, Irene Biolchini, incinta al quinto mese e abbandonata dal fidanzato, deve riparare all’offesa subita. Tesse quindi i fili del suo destino, stabilendo con un bandito un patto d’amicizia e riconoscenza che durerà tutta la vita.
Tratto da una storia vera.
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Il capitano Mac e il mostro d’acciaio – Ermanno Mariani

8.00

“Il Capitano Mac” è una straordinaria figura di ufficiale inglese che, riuscito nel settembre del 1943 a sottrarsi alla cattura e alla deportazione in Germania, scelse di unirsi ai partigiani piacentini guidandoli con successo in importanti azione di guerriglia contro le forze militari mussoliniane ed hitleriane.
Di Archibald Donald Mackenzie, emerge l’eccezionalità della sua figura e del suo comportamento.

 

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Il Treno Fantasma. Odissea di un soldato – Massimo Brunello

12.00

Il Treno Fantasma: romanzo compendiato da inserti storici sulla Seconda Guerra Mondiale. È una rivisitazione della guerra nel periodo che va dal gennaio 1942 all’aprile 1945, vissuta attraverso le esperienze, le emozioni e le incredibili vicissitudini di Paolo Brunello (21/10/1922 – 30/12/2011), dapprima soldato scelto e caporale nell’Esercito Italiano, quindi Caporale Maggiore nella Divisione San Marco della R.S.I. e infine partigiano nelle Brigate Garibaldi delle Langhe.
Sembra che ai nostri giorni, a parte i libri di scuola, l’ultimo Conflitto Mondiale sia finito nel dimenticatoio. Questo romanzo racconta una storia vera e, oltre che una sequenza di eventi, una serie di sensazioni ed emozioni. Mettendo a fuoco alcuni aspetti della vita quotidiana e alternando l’azione con delle puntualizzazioni storiche, si è cercato di dare un’idea, il più possibile obiettiva, di quello che gli italiani hanno vissuto in quegli anni, fondamentali per il futuro della nostra Nazione.

 

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