1968 – Dianella Bardelli

10.00

Marina studia all’Università di Bologna. Legge libri presso un’associazione di ciechi. Una mattina da una finestra vede un ragazzo picchiare una donna. Nel proseguo del romanzo Marina scopre che l’aggressore è il figlio e la donna picchiata è sua madre che subisce abitualmente le sue violenze. Queste cose le viene a sapere alcuni giorni dopo dal direttore dell’associazione che conosce questa storia. Quella stessa mattina dalla finestra dell’Associazione Marina vede la madre che aveva subito le botte dal figlio alla fermata di un autobus; decide di seguirla. Ma la donna si accorge di essere seguita e affronta Marina. Vanno a casa di sua sorella, lei si chiama Andreina e la sorella Rina. Marina rimane a lungo in quella casa, mangia con loro, chiacchiera, alla fine viene a sapere una cosa terribile. Le due donne hanno ammazzato il figlio della Andreina. L’hanno fatto a pezzi e messo in un freezer in cantina. Chiedono a Marina di aiutarle a disfarsi del corpo e lei accetta.

L’ipotesi di Riemann e il Sessantotto – Cesare Bianco

12.35

Tra gli indagati c’è Chiara Dutto, assistente del primo professore ucciso e legata agli altri due. Con lei negli anni dell’università Giorgis aveva vissuto un’intensa e appassionata storia d’amore, interrotta soprattutto a causa di una diversa visione della politica e di un’opposta valutazione della lotta armata.
Appena laureata, Chiara era scomparsa. Nessuno sapeva dove fosse andata, ma diversi sospettavano che avesse aderito alle Brigate Rosse e fosse entrata in clandestinità.
Dopo due anni era improvvisamente tornata e aveva iniziato la carriera universitaria.
La vicenda si svolge, in una Torino sotto assedio per il primo processo delle BR, nell’ultimo periodo del sequestro Moro. Proprio il giorno in cui il presidente della Democrazia Cristiana viene ucciso, il giallo viene risolto.