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Tempo per morire – Anthony J. Latiffi

Dall’autore dello Yàtaghan (2008), un poliziesco del tipo CSI con protagonista una donna, dalla trama complessa che mantiene la tensione.
Tampa, Florida. L’agente federale Jackie Monahan giace agonizzante nella stanza di un motel di periferia. Disteso accanto a lei il cadavere di un uomo, appena ucciso per mano di una donna che, in piedi di fronte a loro, la guarda con un sorriso beffardo. Fra gli spasmi, Jackie ripercorre a mente la storia degli eventi che la stanno portando alla morte, dal misterioso rapimento di un industriale italo-americano, passando per mafie e narcotrafficanti, fino alla sospensione dall’incarico e culminando nel momento in cui tutti gli eventi e le persone cospirano contro di lei.

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Jackie Monahan è un’agente dell’FBI, con una vita privata tumultuosa e una carriera in ascesa.
I Mancuso sono una famiglia benestante, con un passato misterioso e un presente vellutato, in apparenza.
Il caso vuole che i destini di questi personaggi si incontrino e si intreccino in una storia serratissima e vertiginosa, che assume le sfumature di un gioco crudo e pericoloso.
Inizia tutto in una notte d’estate, in un quartiere residenziale di Tampa, in Florida. Quattro malviventi, eludendo il sistema di sorveglianza, si introducono di nascosto nella casa dei Mancuso, in cerca di denaro e gioielli. Non trovando nulla, si mettono a malmenare e violentare le donne di casa, Isabelle Mancuso e sua figlia Caroline. Ma, non soddisfatti, decidono di sequestrare il padrone di casa, Kevin Mancuso, un noto uomo d’affari, e in seguito di avanzare una richiesta di riscatto.
Il caso passa all’FBI, quindi all’agente speciale Jackie Monahan. Che prende subito la questione di petto. L’indagine però si rivela più ardua del previsto, un calvario senza fine, esasperato da un duello psicologico tra la coraggiosa Jackie e l’astuto uomo che dirige i fili di questo perfido gioco.
Non c’è respiro, non c’è posto per la distrazione, e non si possono allentare le briglie, neanche per un istante, perché gli avvenimenti si susseguono a una velocità sconvolgente, e tutto diventa una questione di vita o di morte. Anthony J. Latiffi ci regala un pulp all’ultimo respiro, ambientato in una Florida buia e gelida come non lo era mai stata prima.

Autore

Anthony J. Latiffi, di origini albanesi, residente in Italia, collaboratore di testate giornalistiche, con diverse sceneggiature all’attivo, si distingue per la sua spiccata predilezione per il pulp moderno, genere che gli consente di esprimere al meglio il suo talento narrativo, sorretto da un impeccabile senso del ritmo. Rappresentativo in tal senso è il suo romanzo d’esordio, Lo yàtaghan (2008), che ha ottenuto molteplici riconoscimenti di critica.

Peso 0.300 kg
Dimensioni 15 × 21 cm
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Pagine