A chi è morto in trincea,

a chi è morto in un ufficio postale,

a chi è stato fucilato all’alba

per i suoi versi di poesia

o per le note della sua cornamusa.

 

È con queste commoventi parole che Maura Maffei apre uno dei suoi primi scritti che rimangono, a oggi, di fondamentale importanza specie nel giorno dall’anniversario della conclusione della prima guerra mondiale, periodo storico entro cui si svolge la vicenda narrata in Sinfonia del Vento, vincitore al 56° Premio Internazionale Poesia e Narrativa “San Domenichino – Città di Massa” 2015.

L’opera, scandita da tre movimenti entro cui l’autrice sviluppa la vicenda, costituiscono per il lettore un vero e proprio invito a immergersi nelle atmosfere cupe e, al contempo, forti di quegli anni di guerra.

Ad aprire le danze, Piotr Ilijch Ciaikovskij con il celebre Il lago dei cigni, suite op.20 in una Genova immersa nell’atmosfera ottobrina del 1915, fino ad arrivare a Gilles Servant, La Maison d’Irlande, cinque anni più tardi.

Nel mezzo, numerose sinfonie si alternano raccontando la storia di due uomini tanto diversi da rendersi indispensabili l’uno all’altro: Ciarán, direttore d’orchestra, e Gabriele, professore in Conservatorio nella città ligure.

Galeotto fu il concerto che li fece incontrare per la prima volta mettendo le basi per un profondo rapporto di amicizia bruscamente interrotto dalle recenti vicissitudini belliche che coinvolgono l’intera Europa e che separano per un lungo periodo, forse per sempre, i due uomini, i quali decisero di rivolgere il proprio sguardo in direzioni diverse.

Gabriele, arruolatosi come volontario, partì per il fronte verso i ghiacci della Marmolada per combattere la guerra contro l’Austria, la decisione di Ciarán fu invece quella di fare ritorno a Dublino e abbracciare la causa dei poeti che insorsero nella Pasqua del 1916.

In questo romanzo, le cui note musicali costituiscono parte integrante del racconto, convivono personaggi e luoghi realmente esistiti tra l’Italia e l’Irlanda degli ultimi anni Dieci del Novecento approfonditi nelle note esplicative poste in chiusura, luogo in cui, come per tutti i romanzi pubblicati da Maffei, non manca una breve parte dedicata alla lingua irlandese.

 

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Leggi le puntate precedenti:

Il sale della terra | James Lee Burke

Luce | Osvaldo Vernero

L’equivalente dei sogni | Davide Forte

Domina noctis | Enrico Faggioli

L’onda del movente | Giorgio Peruzio

1968 | Dianella Bardelli

Dietro la tenda | Maura Maffei

Il grande rastrellamento | Ermanno Mariani

La ragazza di via della Porta | Domenico Rizzi