Pubblicato nell’ottobre del 2019, L’ipotesi di Riemann e il Sessantotto di Cesare Bianco resta un romanzo giallo davvero particolare, capace di regalare al lettore non solo la possibilità di ritornare con la mente alle calde atmosfere del Sessantotto torinese e del caso Moro, ma anche di conoscere una nota ipotesi elaborata da un altrettanto celebre matematico, Bernhard Riemann, appunto.

La narrazione si apre domenica 16 aprile 1978 e, ad alternarsi al presente della vicenda, l’autore introduce le lettere scritte da Chiara Dutto, ex fidanzata di una delle voci protagoniste del romanzo, il giovane commissario Giorgio Giorgis incaricato di scoprire il mistero che avvolge le morti di tre noti matematici avvenute in sabati successivi in luoghi simbolo della città e dei territori limitrofi: la chiesa della Consolata, il monte Musiné e l’imponente basilica di Superga.

«”Un uomo è stato pugnalato in quella cappella” disse, dopo avergli stretto la mano, egli indicò il vano da cui era arrivato. Giorgis raggiunse subito il luogo del crimine e inorridì. Il cadavere, che indossava un soprabito beige, era ancora inginocchiato sul gradino del confessionale con gli avambracci sul ripiano di legno e il capo poggiato alla grata.»

Come un buon giallo che si rispetti, L’ipotesi di Riemann e il Sessantotto rientra perfettamente nella categoria di quei romanzi da leggere tutto d’un fiato, è la storia che lo richiede rendendovi innocenti vittime di questa coinvolgente scrittura e del fascino dei numeri.

«La matematica, Ispettore, è una musica che non cessa mai di suonare».

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Leggi le puntate precedenti:

Il sale della terra | James Lee Burke

Luce | Osvaldo Vernero

L’equivalente dei sogni | Davide Forte

Domina noctis | Enrico Faggioli

L’onda del movente | Giorgio Peruzio

1968 | Dianella Bardelli

Dietro la tenda | Maura Maffei

Il grande rastrellamento | Ermanno Mariani

La ragazza di via della Porta | Domenico Rizzi

La sinfonia del vento | Maura Maffei

Il caso Manzoni | Fabio Mongardi